Editoriale

Rapporto procuratori-Napoli, il lato oscuro della forza

Il calciomercato del Napoli 2016 passerà alla storia per la fuga di Higuain tra le braccia di madama Juventus.


In realtà quello che, passa sotto traccia ma meriterebbe ben altre valutazioni è il costante e irritante chiacchiericcio dei procuratori che gestiscono alcuni presenti, passati o ipotetici calciatori azzurri.

C’è chi cinguetta amabilmente, con la grazia di un elefante in una cristalleria. C’è chi, per giustificare fughe e tradimenti, pretende di dare indicazioni sulle scelte societarie. C’è chi un giorno fa terra bruciata e quello successivo distribuisce petali di rose come su un tappeto nuziale, a seconda del nome del proprio assistito. C’è, chi paventa prestazioni sottotono, chi minaccia di andar via, chi parla di cuore e ragione, chi sbatte i piedi, il campionario è ricco e la scelta ampia.

Il calcio è cambiato, lo dicono tutti, sarà così. Ora comanda il dio Denaro, invece prima giocavano gratis? È diventato tutto business, un tempo, evidentemente, regalavano, i sempre lauti, stipendi in beneficenza e nessuno lo sapeva. In realtà, quello che , forse è cambiato veramente è lo spessore degli attori che recitano su questo grande set cinematografico che è diventato il mondo del calcio. Dichiarazioni pubbliche per condizionare la piazza e utilizzo sguaiato dei media per forzare la mano e raggiungere i propri obiettivi.

Un capitolo a parte quello dei calciatori, diventati stelle del cinema muto. Bocche cucite tutto affidato alla voce di chi li rappresenta, impossibilitati e, forse, incapaci di esprimere il proprio pensiero su temi veramente importanti.

Un silenzio assordante che spacca le orecchie dei tifosi e offende la loro immensa passione che meriterebbe, invece, ben altro rispetto.

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