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RILEGGI IL LIVE – Gattuso in conferenza: “Maksimovic recuperato. Non dobbiamo far giocare la Juve”

gattuso napoli

Gennaro Gattuso, tecnico del Napoli, parlerà a breve in conferenza stampa dal centro tecnico di Castel Volturno: seguite il nostro live testuale.

 

12.18 È arrivato mister Gattuso, inizia la conferenza stampa.

“Cosa rappresenta Napoli-Juve? Conta molto, anche perché c’è da dare continuità alla gara con la Lazio. Giochiamo con una squadra forte, che ti fa venire il mal di testa, crea molte occasioni, ha tanti campioni, che negli ultimi 3-4 mesi ha fatto vedere la mano del suo allenatore, palleggia bene. Ci saranno tanti tifosi, dobbiamo provare a fare una grande gara, per ritrovare l’entusiasmo. Abbiamo visto, anche contro la Lazio, che il San Paolo per noi è importante e quando c’è entusiasmo siamo agevolati.

Infortunati? Maksimovic è recuperato per domani, a meno che non succeda qualcosa nelle prossime ore. Koulibaly ha fatto un lavoro sulla linea difensiva, speriamo torni la prossima settimana. Mertens sta un po’ meglio, mentre Allan ha fatto una risonanza venerdì, c’è ancora un po’ di edema: gli è nato un figlio, una cosa importante, e ho deciso di mandarlo a casa perché era giusto così.

Il Napoli del prossimo anno? A me non interessa, mi interessa quello di oggi, avere giocatori motivati, disposti a lottare, siamo andati a prendere il capitano del Lipsia capolista e so quanto è difficile il mercato a gennaio. Bisogna lavorare, da quando sono arrivato tutti mi hanno dato disponibilità. Politano? Quando arriverà, se arriverà, ne parleremo.

Difesa a tre e mezzo? Era una difesa a quattro, abbiamo sempre costruito a quattro puro. La prestazione resta brutta, non me l’aspettavo, e la gara con la Lazio rappresenta solo un punto di partenza.Sarri? Maurizio in questo momento è tra i più forti al mondo, ma già 2-3 anni fa, qui ha costruito una macchina perfetta, c’è tanta stima verso di lui, mi piace molto.

Il veleno visto contro la Lazio? Bel segnale, per me significa annusare il pericolo, dare meno campo all’avversario, fare una corsa in più per il compagno. Con la Lazio ho visto tante cose positive, questa è la strada da percorrere. La Juve è diversa dai biancocelesti, che hanno 5 uomini sempre in area e hanno grosse qualità fisiche; i bianconeri, invece, palleggiano , hanno maggiori qualità tecniche e dovremo fronteggiare la loro qualità nelle imbucate e nei dribbling. Bisogna capire chi far giocare, chi oscurare, coprire le linee di passaggio, è una gara molto più complessa.

Cosa dire negli spogliatoi? Non lo so, io non preparo discorsi, quello che mi sento, dico. Domani dirò quello che mi dice il cuore, e la testa, dopo aver visto l’allenamento. Demme è uno che semplifica, fa sembrare più semplice tutto. Può migliorare come posizione, ma non si inventa nulla, è uno lineare, tiene bene il campo, si allena per giocare certi tipi di partite, forte mentalmente, dà equilibrio e tutti sanno che possono contare su di lui.

Gara alla “Gattuso”? Non basta, se pressi e loro escono dalla prima pressione poi diventa difficile, loro non giocano 4-3-3 ma con Dybala sotto punta e devi coprire la linea di passaggio. Serve una gara di squadra, non far giocare chi trova l’imbucata, una via di mezzo non basta.

Insigne? Parliamo di uno dei giocatori italiani con più talento degli ultimi 15 anni. Ha grande qualità e forza nelle gambe e riesce sempre a fare 12-13 km a partita. Deve continuare su questa strada, è un giocatore importante.

Prospettive in campionato? La squadra in questo momento fa fatica, ma per merito della gestione di Carlo è agli ottavi di Champions, poi in semifinale di Coppa Italia, in alcune gare ha dimostrato grande valore ma ci manca continuità. Perciò ho detto non sediamoci dopo la vittoria, ogni volta dopo grandi prove la squadra s’è seduta ed invece serve continuità, far giocare chi sta bene e può dare tutto, Allan ha stretto i denti, ci ha dato disponibilità, ma si vedeva, oggi deve giocare chi sta al 100%”.

Gli acquisti possono dare sicurezza ai tifosi? E’ un dato di fatto, oggi in Europa il Napoli è quella che ha speso di più, per non parlare di quelli che arriveranno a giugno. C’è continuità, il presidente con tutti i dirigenti sta facendo cose importanti e garantendo progettualità”.

Zielinski alto in attacco? Quello che s’è fatto prima va dimenticato, non si può fare copia incolla, bisogna capire se sono funzionali. Il pressing ultra-offensivo, che è stato un errore anche mio, regala 3-4 giocatori e diventa problematico. Bisogna capire su che direzione bisogna andare, la cosa più importante è che dobbiamo giocare in due fasi, rispettare di più gli avversari. In tante gare abbiamo visto che sulle seconde palle siamo sempre in ritardo, ci allunghiamo spesos, non possiamo sottovalutarlo.

Entusiasmo post-Lazio? Quando si vince è così, poi bisogna continuare, rompersi le scatole, dirsi subito quando qualcosa ci dà fastidio e in questo momento vedo gente che si parla di più, si stuzzica di più, questa è la strada”.

Se mi prendo i meriti oltre alle responsabilità? A me piace soffrire, non sono masochista, ma ho questa indole. Le mie scelte sono sempre state forti, non ho problemi a prendermi responsabilità. Ho avuto la fortuna di avere la disponibilità dei giocatori, il mio vissuto mi ha aiutato, giorno dopo giorno hanno visto il lavoro e cosa proponiamo e la squadra fa di tutto per applicare le cose, ma ora bisogna continuare. Bisogna però dire anche le cose brutte, dopo la fine del mercato comincia un’altra stagione e bisognerà dare tutto altrimenti anche io potrò fare scelte borderline, dure. Il mercato lo fa venire a tutti i giocatori il mal di testa, ora prepariamo questa gara, finisce il mercato e bisogna pensare 24h al Napoli ed alla situazione

Siamo tra le prime 3-4 per quello che produciamo, ma la percentuale di realizzazione è bassa, gli avversari invece vengono 3 volte giù e fanno un gol. Dobbiamo accompagnare meglio, essere più cattivi sotto porta, e migliorare dietro perché non ci tirano molto in porta, ci siamo fatti 6 gol da soli. Con la Lazio se sbagli 4-5 uscite, senza impattare con Milinkovic, allora lasci il buco.

Se allenerei mai l’Inter? Io sono un professionista, poi mi fermo e ragiono, ho scritto pagine importanti per il Milan, ho allenato il Milan, ma mai dire mai. La parola tradimento non è corretta, noi alleniamo e giochiamo: Higuain e Sarri hanno scritto pagine bellissime poi non so cosa pensa la gente, non siamo tutti uguali.

Due punte per dare manforte a Milik? Con due linee da quattro siamo piatti, non copri bene il campo, a volte ci mettiamo 4-2-3-1, bisogna poi capire come tenere l’equilibrio, soffrire il meno possibile”.

Termina la conferenza stampa.

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