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Ronaldo, parla l’avvocato: “Cristiano nega con veemenza tutte le accuse in questa azione civile”

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Il legale di Cristiano Ronaldo ha rilasciato una dichiarazione ufficiale in cui espone il punto di vista dell’attaccante portoghese.

“Sono stato assunto per rappresentare Cristiano Ronaldo a seguito di una recente azione civile basata su eventi che si presume siano avvenuti nel 2009, culminati nella conclusione di un accordo in base al quale le parti hanno rinunciato a tutti gli altri diritti. (…) Cristiano Ronaldo è costretto a rompere il silenzio, con la certezza che tale accordo si autorizza ad una ‘risposta proporzionale’ in caso di violazione da parte della controparte”. 

“Cristiano Ronaldo nega con veemenza tutte le accuse in questa azione civile, in linea con ciò che ha fatto negli ultimi nove anni”

“Nel 2015, decine di entità (compresi studi legali) in diverse parti d’Europa sono state attaccate e i loro dati elettronici sono stati rubati da un criminale informatico. Questo hacker ha cercato di vendere tali informazioni, e uno ente mediatico ha finito per pubblicare alcuni dei documenti rubati, parti significative delle quali sono state alterate e / o completamente fabbricate. Ancora una volta, a scanso di equivoci, la posizione di Cristiano Ronaldo è sempre stata, e continua ad esserlo, che quello che è successo nel 2009 a Las Vegas è stato un rapporto completamente consensuale”. 

“Cristiano Ronaldo non nega di aver accettato di stipulare un accordo, ma le ragioni che lo hanno spinto a farlo sono almeno da distorcere. Questo accordo non è affatto una confessione di colpevolezza. Quello che è successo era semplicemente che Cristiano Ronaldo aveva semplicemente seguito il consiglio dei suoi consiglieri di porre fine alle accuse oltraggiose rivolte contro di lui, al fine proprio per evitare quindi i tentativi, come quelli che stiamo assistendo oggi, la distruzione di un reputazione costruita grazie al duro lavoro, all’abilità atletica e alla correttezza comportamentale”

“Anche se Cristiano Ronaldo è abituato ad essere oggetto di attenzione dei media, inerente alla condizione di una persona famosa, è assolutamente deplorevole che i media continuino a diffondere e incoraggiare una campagna diffamatoria intenzionale sulla base di documenti digitali rubati e facilmente manipolabile”.

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