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Sott’ E ‘Ngopp: Ounasvolta, i due Re e la rivolta dei “napolecani”

Ecco i Flop e i Top della nostra redazione dopo la partita tra Napoli e Sassuolo

DISLOCATELLI: La prima partita da allenatore di De Zerbi al San Paolo inizia come un incubo che porta il nome di Locatelli. Il giovane centrocampista italiano consegna ai partenopei il pallone del vantaggio e va in confusione totale fino al cambio nella pausa tra i due tempi. Solo le grazie di Zielinski e Mertens permettono ai neroverdi di continuare per inerzia fino alla ripresa, dove rischiano addirittura di tornare in gara. Una brutta prestazione, quella degli uomini dell’ex azzurro, salvata in parte dalla poca concretezza dei padroni di casa.

SCIALACQUATORI: Frustrante il primo tempo degli uomini di Ancelotti, che pur in vantaggio e in dominio assoluto, per buona parte dei primi 45 di gioco sprecano l’impossibile. Una squadra della caratura del Napoli non può e non deve lasciare in vita un avversario praticamente già morto. L’eccessiva sufficienza nella finalizzazione non è una novità, e delle contromisure appaiano inevitabili a questo punto.

NAPOLECANI: Colerosi, napolecani, terroni… e chi più ne ha più ne metta! Dopo anni di cecità collettiva alcuni ultrà napoletani juventini si sono resi conto, all’improvviso, del paradosso di dover ascoltare nella propria curva bianconera squallide invettive contro la propria terra. Pare che il confronto con i supporters “nordici” abbia portato ad una vera e propria guerra interna alla tifoseria, che potrebbe avere il suo culmine nell’esclusione degli juventini meridionali dallo Stadium. E niente, fa già ridere così.

 

OUNASVOLTA: E’ il Napoli degli invisibili, dei nomi nuovi e di quelli vecchi che però raramente sentivamo acclamare dal pubblico. All’esordio da titolare in campionato arriva anche la prima rete per Adam Ounas, che sfrutta un errore del Sassuolo e punisce con sombrero e un missile di controbalzo che buca le mani a Consigli. La svolta per la prosecuzione del match, e l’emblema della svolta totale nella gestione della rosa.

LA SPINA: Nel problematico periodo di transizione affrontato nella ripresa (e non solo) arrivano alcune importanti risposte da un Ospina in versione Garella, che para con i piedi in tre occasioni complicate. L’ultima è la più difficile, di riflesso sulla conclusione ravvicinata di Babacar, mentre le prime due più importanti in virtù del risultato. Un aiuto prezioso nel momento in cui, la spina, il Napoli l’aveva staccata.

I DUE RE: In una serata ambigua che dall’esaltazione iniziale si era trascinata nel rammarico di un risultato ancora pericolosamente in bilico, l’ingegno di Ancelotti vince ancora. Il giocatore più talentuoso entra e mette il proprio sigillo. Il tiro a giro di Insigne, sparato con apparente semplicità sotto la traversa, mette fine ad un calvario inaccettabile, e sancisce ancora una volta che a Napoli ci sono due re: uno che comanda dalla panchina, l’altro che esegue in campo.

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