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Sott’ E ‘Ngopp: l’umiltà e la missione possibile

Ecco i Flop e i Top della nostra redazione dopo la partita tra Lazio e Napoli

L’INFERMERIA: Prima Bastos, poi De Vraij, infine Basta: sono diverse le attenuanti per Simone Inzaghi, che si conferma un ottimo tecnico meritevole di stima e fiducia. Ne è la prova il primo tempo dei biancocelesti, che con tanta fisicità e chiudendo tutti gli spazi hanno dato filo da torcere agli azzurri. L’unico appunto possibile per il giovane allenatore rimane l’inserimento prematuro di Lukaku per Milincovic-Savic, che finisce per lasciare i suoi in 10 e in totale balia di un Napoli da fantascienza.

TROPPI SBAGLI: La vittoria per 1-4 non può e non deve nascondere alcune difficoltà dei partenopei nella prima frazione del match. Come il calcio piazzato che porta al gol della Lazio: un’autotraversa di Hamsik, l’uscita sbagliata dalla mischia di Callejon e le coperture pessime di Allan e Koulibaly su Immobile rappresentano una catena di orrori evitabili.  Il vantaggio, probabilmente, è stato proprio il fatto di averli spesi tutti nella stessa azione.

L’UMILTA’ E’ PER POCHI: Mertens, intervistato al termine del match, ha dichiarato che con questo calcio qualsiasi attaccante segnerebbe così tanto. A detta di Sarri invece, non era prevedibile che l’ex ala diventasse un centravanti tanto forte, e la sua “intuizione”, in parte, è stata una questione di fortuna. Ai forzatissimi paragoni dei media tra Dybala e Messi e alla certezza che l’unica cosa importante sia vincere, e il modo poco conta, ancora una volta preferiamo l’umiltà e la schiettezza: la tuta del mister e la spensieratezza del belga.

MISSIONE POSSIBILE: Per il Napoli arriva la prima vittoria davvero importante in campionato, che certifica una crescita mentale degna di una squadra che può arrivare lontano. Le noie muscolari della Lazio e il gol di un sempre più immenso Koulibaly riaccendono una squadra apparsa opaca e irrigidita nel primo tempo, ma mai davvero perduta. Un battaglione capace, attraverso tanta consapevolezza e campioni di altissimo livello (il comandante Sarri in primis), di uscire indenne da qualsiasi missione.

SUPERBIKE: La rimonta degli azzurri contro la Lazio porta la firma anche di Christian Maggio. La decisione della società questa estate, di cuore e di portafogli, di puntare sulla vecchia guardia vicentina, per ora sta pagando. Poco propenso al gioco d’attacco, il “vecchio” terzino dimostra ancora una volta delle doti in copertura di tutto rispetto, e le sue diagonali difensive sono belle quasi quanto quelle offensive di Callejon.

CIRO CONTRO CIRO: Uno di nascita (Torre Annunziata), l’altro per acquisizione. Ciro Immobile e “Ciro” Mertens rappresentavano la sfida più affascinante all’interno del big match tra Lazio e Napoli. La corsa, la determinazione e un’azione da trascinatore condita da assist non sono bastati all’attaccante laziale. Al belga basta un gesto, un tocco, una magia che cambia tutto. La parabola di un giocatore appartenente ad un’altra categoria, fatta sembrare facile come bere un bicchiere d’acqua.

 

 

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