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Tatticamente. Il Barcellona al San Paolo con i suoi punti deboli e i suoi punti di forza

Nella gara di andata degli ottavi di finale di Champions League il Napoli affronta al San Paolo il Barcellona.

Sulla carta c’è uno squilibro di forza in favore dei catalani, ma sul campo il Napoli potrebbe ribaltare i valori giocando con la massima concentrazione e con grande personalità senza timore dell’avversario. Importante sotto questo punto di vista l’assenza di Suarez sicuramente uno dei migliori attaccanti al mondo per come attacca gli spazi, per l’efficacia realizzativa e per la cattiveria agonistica che mette in campo.

Il pericolo numero uno è ovviamente Messi. Lui non solo segna ma attirando i difensori a se, è in grado di fare assist che bucano la difesa avversaria liberando i compagni soli davanti al portiere.

Ma il Barcellona non è solo Messi con le sue giocate in grado di ‘abbattere’ da solo le difese avversarie.

Messi parte di solito dal lato destro per poi accentrarsi ed è proprio la catena di destra formata da Messi-Semedo e uno tra Arthur e Rakitic il punto di forza della squadra. Semedo spinge con continuità e tanta fisicità ma talvolta si perde nella rifinitura dell’azione. Arthur ha più le caratteristiche del perfetto guardaspalle di Messi.  Rakitic difetta non poco nella fase difensiva ma, se in giornata, è un centrocampista top che sa dare qualità e imprevedibilità alla manovra catalana.

A sinistra potrebbe pesare molto l’assenza di Jordi Alba considerando che Junior Firpo non ha la sua stessa personalità, la stessa esperienza e la capacità di essere una vera e propria spina nel fianco degli avversari.

Vidal e Griezmann hanno invece il compito di assecondare i movimenti e le giocate di Messi. Scambiano la palla nello stretto per liberarlo al tiro oppure attaccano lo spazio alle spalle dei difensori per ricevere l’assist spesso vincente del campione argentino. Vidal al San Paolo potrebbe essere preferito al 17enne Fati per la sua esperienza e perché in grado di garantire maggiore copertura difensiva. Fati invece potrebbe essere preferito nella gara di ritorno quando il Barcellona sarà chiamato a fare la partita.

Attenzione anche alle incursioni sui calci piazzati di Piquè e se in campo di Umtiti.

La fase difensiva del Barcellona è invece l’anello debole della squadra allenata da Setién.

Piquet ormai 33enne inizia ad accusare qualche battuta a vuoto e al suo fianco non ha certo l’aiuto di un difensore top che sia egli Lenglet o Umtiti, entrambi molto fisici ma con poca qualità. Tra i pali è invece una garanzia Ter Stegen, molto bravo a giocare anche la palla con i piedi.

Come anticipato i due esterni bassi spingono molto in avanti e lasciano quindi ampi spazi sulle fasce agli attaccanti avversari.

A dare un minimo di equilibrio alla fase difensiva e a fare filtro a centrocampo ci pensa l’esperto Busquets che con la palla al piede è in grado di fare delle improvvise ed efficaci verticalizzazioni che spiazzano la difesa avversaria attenta a contrastare il giro palla dei catalani.

Ovviamente la gara del San Paolo è solo il primo di due tempi da 90 minuti più recupero ciascuno. Il secondo tempo si gioca al Camp Nou mercoledì 18 marzo.

Con le spagnole in campo l’esito della qualificazione non è mai scontato, nel bene e nel male. Di certo in trasferta perdono un bel po’ della loro pericolosità, ma in casa con l’aiuto passionale del pubblico si trasformano e sono in grado di realizzare qualunque impresa.

 

 

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