Editoriale

Barcelona mès que un Club e il Napoli il respiro di un popolo che ai ricchi e potenti catalani ha già soffiato il tesoro più grande

Barcellona, nelle fantasie degli appassionati di calcio è diventata nei decenni l’icona della bellezza che contrasta il potere e la solidità del Real Madrid.

In realtà ne’ da un punto di vista calcistico, ne’ da un punto di vista economico e politico, rappresenta il sogno dei poveri ma belli che si conquistano un posto al sole. La Catalogna è una regione ricchissima ed il vero motore economico-finanziario della Spagna. Da sempre fortemente indipendentista ha anche una lingua propria, diversa dal castigliano e pure durante l’attuale epidemia ha fatto scelte diverse da quelle del governo centrale.

Insomma il Barcellona è l’espressione di un territorio ricco e potente, tanto ricco e tanto potente da consentirsi nei decenni, l’acquisto dei calciatori più forti del mondo. L’aria un po’ alternativa e trendy che riflette il Club, nasce dalla filosofia di gioco e dal legame ossessivo con il territorio che rappresenta il principale serbatoio di “manodopera”.

Insomma il Barça è tutt’altro che un Club anticonformista, piuttosto radical chic e il Napoli al suo cospetto interpreta il ruolo del pretendente giovane e scapigliato con pochi soldi nelle tasche ma terribilmente affascinante. Già in passato la corte del Napoli convinse il più grande di sempre ad abbandonare il grande Barcellona. L’addio di Maradona non è mai stato perdonato in Catalogna e quel tradimento brucerà per sempre. Ma tant’è ci sono strane storie che fanno strani giri e condizionano destini, perché se il Barcelona è “Mès que un Club” il Napoli è il respiro di un popolo.

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