Scuola di Giornalismo Sportivo

Corso di giornalismo. Numeri e statistiche della stagione 2013-2014

I partecipanti al corso di giornalismo sportivo diretto da Paolo Del Genio hanno dato luogo all’analisi statistica della stagione azzurra. Vi presentiamo i lavori svolti.
Valerio Intermoia

Annata eccezionale quella appena terminata per il Napoli di Rafael Benitez. All’esordio sulla panchina del San Paolo l’allenatore spagnolo ha vinto, come sempre gli riesce al primo tentativo, un titolo. Inoltre i partenopei sono usciti dalla fase a gironi della Champions League dopo aver conquistato 12 punti (cosa mai accaduta nella storia della competizione per club più importante al mondo) ed hanno eguagliato il record di punti in campionato della storia del Napoli, stabilito la scorsa stagione dalla squadra guidata da Mazzarri, chiudendo a 78 punti. Un altro record importante raggiunto è quello delle 10 vittorie lontano dal San Paolo. Con la goleada ai danni dell’Hellas Verona gli azzurri hanno raggiunto quota 104 reti, stabilendo un altro record nella storia del club. La tanto bistrattata difesa si è rivelata comunque la terza più forte del campionato con 39 reti subite, risultato sicuramente migliorabile, ma di tutto rispetto. Una stagione che ha visto l’esplosione di talenti come Mertens e Callejón, etichettati come acquisti di basso livello al loro arrivo. Qualche addetto ai lavori a Napoli si è giocato la credibilità affermando che il belga non avrebbe disputato più di otto partite da titolare in stagione: l’esterno azzurro ha collezionato 33 presenze in Serie A, di cui 21 da titolare, segnando 11 gol e fornendo 5 assist vincenti ai compagni, segnando inoltre il gol del definitivo 3-1 nella finale di Coppa Italia contro la Fiorentina. Ma è José Callejón il più accreditato da media e tifosi come miglior giocatore della stagione del Napoli. In tanti a Napoli avevano riso quando Benitez affermò in sala stampa durante il ritiro a Dimaro che “Calletì” avrebbe potuto segnare tra i 15 e i 20 gol in stagione. José non ha deluso il mister, sorprendendo gli scettici e conquistando il cuore dei napoletani. 20 gol in stagione: 15 in Serie A, 2 in Champions League e 3 in Coppa Italia. Ci sono tante altre statistiche che possono parlare di quanto sia stata straordinaria questa annata per i partenopei e per i propri tifosi che hanno potuto ammirare un calcio divertente che li ha rapiti totalmente e li ha portati, per la stragrande maggioranza, a supportare questo progetto che si sta già rivelando vincente ma che non ha ancora raggiunto il suo apice. Affinché si raggiunga il top, si devono limare le imperfezioni che ci sono state durante la stagione appena terminata. Gli uomini di Benitez ci sono sempre stati quando si è trattato di affrontare squadre di alto livello, diverso è il discorso se pensiamo a quando il Napoli ha incontrato formazioni sulla carta inferiori. Sin dalle prime battute della Serie A gli azzurri hanno perso punti fondamentali, come ad esempio contro il Sassuolo al San Paolo. Lo stadio di Fuorigrotta non è stata la roccaforte inespugnabile che tutti si aspettavano dalla squadra, e oltre alle 2 sconfitte contro Parma e Fiorentina, sono arrivati anche 4 pareggi. 14 punti persi in casa, quasi sempre contro squadre di minore caratura. Problema ripropostosi anche in trasferta dove sono stati persi punti preziosi su campi poco nobili come quelli di Livorno e Bologna (entrambe retrocesse in B). Migliorando questa statistica, riuscendo ad avere più continuità, il Napoli riuscirà a lottare concretamente per il tricolore durante la prossima stagione. A questo andranno aggiunti acquisti di qualità che vadano a migliorare una rosa già composta da giocatori molto forti. Il primo è già arrivato, Kalidou Koulibaly imponente difensore centrale francese classe ’91 proveniente dal Genk con trascorsi nel Metz in Ligue 2. La fiducia in Benitez e nel suo staff è totale, Napoli si sta già divertendo ma ci sono i margini per migliorare ancora quanto di buono fatto in questa stagione, adesso la palla passa a Bigon, De Laurentiis e a Rafa in sede di mercato. 

Gianfranco Zanfardino

Dopo la cessione di Edinson Cavani,in molti tra addetti ai lavori e tifosi hanno cavalcato l’onda del pessimismo. La preoccupazione riguardava la possibile sterilità dell’attacco azzurro nella stagione seguente. Da qui la caccia al degno sostituto del bomber Uruguaiano che in tre anni al Napoli tra campionato e coppe ha totalizzato 138 presenze e 104 reti,diventando il secondo calciatore partenopeo dopo Diego Maradona a vincere la classifica dei cannonieri della serie A. Il presidente Aurelio De Laurentiis si fa trovare pronto e acquista dal Real Madrid, l’attaccante argentino Gonzalo Higuaìn. Un’operazione di mercato indovinata non solo dal punto di vista tattico e qualitativo, ma particolarmente utile per il merchandising del club. Nel frattempo da Dimaro,la sede del ritiro azzurro, Benitez lancia un chiaro messaggio alla stampa e all’opinione pubblica napoletana e soprattutto Nazionale : Il Napoli farà un ulteriore step in avanti, non si affiderà più ad un unico realizzatore capace di raggiungere cifre sbalorditive,ma avrà come punto di forza il collettivo .Il tecnico spagnolo annuncia che Higuaìn sarà un perno, ma non il solo. Giocatori come Callejon e Mertens faranno la differenza. Fatto sta che Il top player strappato ai blancos fa il suo dovere mettendo a segno 25 reti in 46 presenze,ma gli assist (13 in totale fra tutte le competizione disputate) e il suo giocare per la squadra lo rendono diverso da Cavani, a volte fin troppo egoista. Il nuovo numero 7 azzurro, altro ex Madrileno, segna 15 gol in campionato e 5 tra Champions e coppa Italia rispettando la previsione del suo allenatore,cioè le 20 reti in stagione. Invece il Belga che aveva fatto male proprio agli azzurri con le casacche di Utrecht e Psv, si scatena effettuando continuamente giocate di altissimo profilo , buca i portieri avversari 13 volte e regala 12 prestigiosi assist ai compagni. Prezioso il contributo di un elemento come Lorenzo Insigne (9 gol-8 assist) che si è costantemente sacrificato in copertura diventando il principale recuperatore di palloni della squadra. Fondamentale la sua doppietta nella finale di Roma, per la conquista della Tim cup. Non può passare in secondo piano l’apporto di calciatori come Goran Pandev (8 gol-4 assist), Marek Hamsik (7 gol-5 assist) e Duvan Zapata( 7 gol-2 assist) determinante al fine di arrivare all’obiettivo delle 100 reti in una sola annata,così come quello di Blerim Dzemaili (6 gol-3 assist), Gokhan Inler(4 gol-2 assist) e Jorginho (1 gol-2 assist). È evidente che Rafa Benitez ha messo insieme un’orchestra del gol e l’ha fatta suonare armonicamente.

Alessandro De Mattia

Il campionato è terminato e il Napoli ha concluso la sua prima stagione sotto la guida tecnica di Rafa Benitez conquistando una Coppa Italia ed il terzo posto valido per l’ accesso in Champions. Il tecnico dei partenopei è inoltre riuscito ad eguagliare il record di punti in campionato ottenuti la scorsa stagione da Walter Mazzarri, ad ottenere 10 vittorie in trasferta e a far siglare ai suoi ragazzi 104 gol in campionato. Questi dati sono molto importanti perchè,confrontati con quello dello scorso anno, possono darci un quadro definito di tutti i cambiamenti e i progressi effettuati dal Napoli col tecnico madrileno. Innanzitutto le 10 vittorie in trasferta e i 104 gol stagionali indicano un radicale mutamento della mentalità della rosa azzurra. Il Napoli cerca sempre di tenere il possesso palla, di imporre il proprio gioco propositivo cercando di limitare al massimo l’iniziativa degli avversari senza mai abbassare troppo il proprio baricentro. E’ una squadra che in trasferta adotta la stessa mentalità che ha in casa al San Paolo a prescindere dall’avversario e dal suo gioco. Questo tipo di gioco e di mentalità richiede necessariamente la presenza all’interno della rosa di calciatori dotati di un buon livello tecnico che siano in grado sia di far girare il pallone, ma anche di verticalizzare rapidamente sfruttando il movimento della punta e dei trequartisti. L’ impostazione della manovra però non può dipendere esclusivamente dai centrocampisti ed ecco perchè diventa fondamentale affidarsi ai due centrali di difesa oltre che al portiere. Non a caso i 3 difensori partenopei ( Albiol, Fernandez, Britos) hanno collezionato circa il doppio dei passaggi (circa 3978) rispetto alla difesa azzurra del precedente campionato(1768). Il gran numero di passaggi effettuati indica la necessità di affidare l’ impostazione della manovra anche ai difensori azzurri per poter superare la metà campo avversaria e sfruttare la superiorità numerica. Un altro dato estremamente indicativo è quello dei tiri nello specchio della porta. Gli attaccanti ed i trequartisti azzurri hanno collezionato 332 tiri in porta mentre la Juventus, campione d’ Italia, ne ha collezionati circa 270. Pochi dubbi quindi rimangono sulla mentalità altamente propositiva ed offensiva del Napoli che ha completamente rivoluzionato il proprio sistema di gioco, adeguandosi a quello dei maggiori club europei. Il processo di internazionalizzazione,tanto caro al presidente De Laurentiis, non poteva che avviarsi nel migliore dei modi. Spetta ora alla società fare il massimo affinchè questo processo continui a regalare grandi risultati.

Marco Salvadori

È uno scarto del Real Madrid. Ha lo stesso procuratore di Benitez. Sono alcune delle etichette che hanno accompagnato Callejon al suo arrivo a Napoli e che bollavano lo spagnolo come uno dei tanti acquisti sbagliati dell’era De Laurentiis. E invece anche i più scettici si sono dovuti ricredere. E pensare che quando Benitez in estate a Dimaro affermava che il giocatore andaluso avrebbe segnato dai 15 ai 20 gol,furono in molti a sorridere pensando ad una previsione azzardata del tecnico spagnolo. Alla sua prima stagione con la maglia del Napoli il giocatore si è subito adattato al gioco di Benitez mettendo a segno 20 gol in 52 presenze tra campionato e coppe. Ma è un altro il dato statistico che impressiona maggiormente.Si perchè se il giocatore ex Real Madrid è stato quasi sempre implacabile sotto porta con i suoi inserimenti,egli ha dato anche un grande aiuto alla fase difensiva. Secondo i dati statistici del sito ufficiale della lega calcio di serie A Callejon ha recuperato 270 palloni nell’arco di tutto il campionato. Infatti difficilmente Benitez ha rinunciato al suo apporto. Nel suo gioco l’allenatore del Napoli ha chiesto spesso agli attaccanti di ripiegare in difesa e Callejon con la sua duttilità è stato tra i migliori interpreti di questo atteggiamento tattico. Lo schieramento del Napoli quest’anno si è contraddistinto per la sua versatilità. Questo si è basato sulla mobilità dei due esterni di centrocampo che dovevano coniugare la velocità alla resistenza mentre Higuain ha spesso giocato di sponda per l’inserimento dei compagni o del trequartista. È chiaro che questo modo di stare in campo non è facile da mettere in pratica se non c’è un grande movimento senza palla. La squadra ha giocato spesso sia cercando la profondità con gli inserimenti dei giocatori,sia arrivando alla porta con fraseggi corti e veloci.Il suo 4-2-3-1 in fase difensiva passava al 4-4-1-1 o al 4-5-1, mentre in fase di manovra, con gli esterni alti, ad un 4-3-3. Tra campionato e coppe i gol fatti sono 104 e 57 quelli subiti. Se la fase offensiva è stata soddisfacente,è sicuramente da perfezionare l’atteggiamento difensivo. La squadra deve migliorare la fase di uscita con la palla in cui dei passaggi sbagliati o delle palle perse hanno spesso determinato situazioni di difficoltà.È chiaro che non è stato facile per alcuni giocatori come Fernandez, Britos o Inler imparare subito gli schemi di Benitez ma la squadra,soprattutto con Fernandez,sul finire della stagione sembra aver già assimilato bene le richieste tattiche del tecnico spagnolo. Insomma i numeri che il Napoli esibisce dopo quest’anno sono sicuramente ottimi e fanno auspicare,con ulteriori innesti di qualità,un futuro all’altezza delle aspettative dei tifosi.

Luca Salvadori

Napoli frantuma record. Il Napoli ha chiuso la stagione 2013/2014 proprio come meglio non poteva, con una manita, la seconda consecutiva dopo quella rifilata alla Sampdoria al Verona, squadra nemica di sempre. Un campionato chiuso decisamente in crescendo, con tre vittorie consecutive nelle ultime tre gare e 4 successi consecutivi nelle ultime sfide casalinghe. Ultime gare di campionato che hanno messo in luce sicuramente Duvan Zapata, autore di tre reti tra Sampdoria e Verona, e capace di sfruttare al meglio lo spazio concessogli dal tecnico spagnolo nel finale di stagione. Sono dati importanti che testimoniano una quadratura del cerchio forse trovata da Rafa Benitez, sebbene nel finale di stagione. Nonostante i problemi con le “piccole”, nonostante i tanti punti sprecati durante la stagione, il bilancio può definirsi moderatamente positivo. Gli azzurri chiudono al terzo posto in classifica con 10 vittorie esterne in campionato e il maggior numero di punti realizzati lontano dal San Paolo. Il dato più entusiasmante è, però, quello dei gol messi a segno dalla squadra azzurra. Sono ben 104 le marcature azzurre tra Campionato, Coppa Italia, Champions League ed Europa League segnate in 53 gare disputate fino ad eguagliare i 78 punti ottenuti l’anno scorso da Mazzarri con 77 gol fatti e 39 subiti nella sola Serie A. Questa stagione resterà nella storia per la vittoria in Coppa Italia e la partecipazione ad una Champions giocata ad altissimo livello in un girone che comprendeva Arsenal, i vice campioni d’Europa del Borussia. Da sottolineare quell’impronta che in tecnico spagnolo è riuscito a trasmettere ad una squadra che, finalmente, riesce ad offrire ottime prestazione, un calcio spettacolare e che, soprattutto, non dipende più da un solo giocatore in fase realizzativa Dortmund ed il Marsiglia. Ebbene in un gruppo davvero complicato e difficile, gli azzurri hanno ottenuto 12 punti conquistando 4 vittorie e 2 sole sconfitte. Purtroppo non è bastato a passare il girone, colpa di un gol subito in più che ha fatto scivolare i partenopei al terzo posto a pari punti con la prima del gruppo, mai accaduto nella storia della Champions.La base di partenza, come abbiamo visto, è più che solida. Non resta che completare il mosaico, migliorando anche le strutture della società, perché Benitez che ha conquistato la città intera ha intenzione di rimanere almeno un decennio. Napoli può iniziare a sognare. 

Michele De Luca 

Con il netto 5-1 rifilato al Verona si conclude la stagione 2013-2014, la prima di Benitez in sella al ciuccio. Una stagione positiva, ricca di luci: record di punti eguagliato (78), maggior numero di vittorie in trasferta (10), 104 reti stagionali, una Coppa Italia ad arricchire la bacheca azzurra e il fiore all’occhiello di una Champions disputata ad alti livelli. Non mancano però le recriminazioni. Il rammarico per quello che poteva essere e non è stato. L’amarezza per un Napoli mai veramente in corsa per titolo e, soprattutto, per il secondo posto sfumato già in inverno, è forte. Se il ritmo insopportabile, scandito dalla Juventus, ha reso il primo posto praticamente inaccessibile a chiunque, la Roma è sembrata maggiormente alla portata degli azzurri. La classifica finale recita Roma 85 e Napoli 78. Sono solo sette i punti che separano azzurri e giallorossi. Pochi, troppo pochi se si pensa alle tante occasioni gettate al vento dai partenopei: dai troppi pareggi con le piccole alle svariate rimonte subite.

 

 

 

Partita

Risultato Parziale

Risultato finale

Napoli – Sassuolo

1 – 0 (15’)

1 – 1

Napoli – Udinese

2 – 0 (40’)

3 – 3

Napoli – Genoa

1 – 0 (13’)

1 – 1

Livorno – Napoli

0 – 1 (32’)

1 – 1

 

La tabella mette in luce i quattro pareggi che maggiormente hanno fatto arrabbiare i tifosi: Sassuolo, Udinese, Genoa, Livorno. Avversari nettamente inferiori, tre partite su quattro in casa e, soprattutto, in tutti i casi gli azzurri avevano sbloccato la gara nella prima frazione di gioco. Analizzare il perché di questi passi falsi non è semplice. Nell’arco del campionato, però, si sono mosse molte critiche affrettate alla squadra. Agli uomini di Benitez si imputava un impegno insufficiente contro avversari di scarso blasone. Un approccio non proprio convinto quando si trovavano di fronte la matricola Sassuolo e non il pluridecorato Borussia Dortmund. Niente di più errato. Come troppo spesso capita le critiche non hanno fondamenta solide. Nella tabella è indicato anche il minuto del vantaggio azzurro. È un dato da tenere in considerazione perché spegne sul nascere le suddette polemiche. Andiamo oltre: in quanto ad approccio alle gare il Napoli è la prima squadra del campionato italiano. A suffragare questa tesi mostriamo altri una griglia che riporta il numero di reti segnate da Juventus, Roma e Napoli nei primi quindici minuti di gioco.

 

 

 

NAPOLI

12

JUVENTUS

10

ROMA

6

 

Inoltre, se ampliamo il discorso ai primi tempi, possiamo notare come le distanze tra gli azzurri e le prime due della classe si riducano notevolmente. Il Napoli è la squadra che ha segnato il maggior numero di reti nella prima frazione di gioco e, tanto per differenza reti quanto per punti conquistati, mostra un distacco da giallorossi e, soprattutto, bianconeri nell’ordine delle cinque lunghezze

 

 

 

Classifica primo tempo

 

Punti

Gol fatti

Gol subiti

Differenza reti

JUVENTUS

75

40

10

+30

ROMA

75

34

7

+27

 

 

 

Mauro Guerrera

La vittoria interna con il Verona ha chiuso la stagione 2013-2014 del Napoli. Quella del primo Napoli di Benitez è stata sicuramente positiva. Lo dicono i numeri, non le opinioni. Quest’anno il Napoli ha la percentuale di partite vinte e abbassato quella delle sconfitte. E’ stata migliorata la media dei gol segnati e subiti a partita. Disintegrato il record di gol fatti in una stagione (104).

 

Ecco il confronto di tutte le partite giocate nelle ultime tre stagioni dal Napoli:

 

 

2013-2014

2012-2013

2011-2012

MEDIA

MEDIA

MEDIA

PARTITE GIOCATE

53

48

51

VITTORIE

32

60,38%

26

54,17%

24

47,06%

PAREGGI

11

20,75%

9

18,75%

15

29,41%

SCONFITTE

10

18,87%

13

27,08%

12

23,53%

GOL FATTI

104

1,96

88

1,83

89

1,75

GOL SUBITI

57

1,07

59

1,23

60

1,18

 

 

 

Ecco ora alcune curiosità del campionato di Serie A 2013-14 del Napoli:

  • 27 i giocatori utilizzati; Callejon lo stakanovista con 37 presenze e 2979 minuti giocati;

  • 12 i calciatori differenti andati in gol: 3 difensori (3 gol), 3 centrocampisti (15 gol) e

6 attaccanti (58 gol); 1 autorete a favore (Mustafi) e due le subite (Behrami e Reina);

  • 8 i rigori a favore del Napoli di cui 7 segnati;

  • 3 i rigori contro di cui 2 segnati ed 1 parato da Reina a Balotelli.

  • 22 giocatori differenti sono stati ammoniti per un totale di 78 ammonizioni;

  • 4 le espulsioni, di cui 3 per somma di ammonizioni (Cannavaro, Maggio e Fernandez) ed 1 con rosso diretto a Ghoulam (contro la Fiorentina a Napoli).

  • 14 le giornate di squalifica sommate dai giocatori del Napoli;

  • 768.013 le presenze al San Paolo, con una media a partita di 43.667,39 spettatori;

  • la partita più vista è stata Napoli Sampdoria con 56.225 spettatori;

la partita meno vista quella con il Genoa con 30.377 spettatori;

  • 59.958.918 i telespettatori che in Tv, tra Sky e Mediaset, hanno seguito il Napoli, con una media di 1.577.866,26 a partita;

    la partita più vista è stata la gara interna contro la Juventus con 3.612.754 telespettatori;

    la partita meno vista in TV è stata la trasferta a Genova con la Sampdoria (456.029);

    • 3.658.888 è il record stagionale di persone che tra stadio e TV hanno visto una partita del Napoli; ovviamente la partita è stata quella interna contro la Juventus;

    • 67% (con Sassuolo e Catania) è il record di possesso palla del il Napoli nelle partite in casa; 40% contro la Fiorentina è invece il record negativo (la media nelle partite casalinghe è del 54%);

    • 63% (a Chievo) è il record di possesso palla nelle partite in trasferta; il record negativo è stato il 32% a Firenze (la media nelle partite in trasferta è del 51%)

       

       

      Il calcio è uno sport di opinione e tutte le opinioni sono rispettabili. Il calcio non offre controprove di quanto si sostiene. L’unica certezza sono i numeri.

       

 

 

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