Editoriale

Il caso di Lozano e la coerenza di Gattuso. Chi capisce gioisce

lozano napoli

Chiedere a Lozano che nel frattempo ha già risposto, sul campo prima e poi a parole.

Con quell’aria da bravo ragazzo possiamo quasi immaginarlo come in un fumetto, mantenersi forte al primo appiglio utile, per non volare via travolto dal ciclone Gattuso.
Ma poi nella realtà non è così, il mister te le dice in faccia e senza sconti ma ti da anche l’anima se serve. Il mister è come il buon pastore che lascia le 99 pecore sagge per andare a recuperare l’unica smarrita.

Se lo capisci e ne apprezzi l’impegno e la dedizione allora fai solo del bene a te stesso e alla squadra. Che poi verrebbe da chiedersi per quale motivo un calciatore non dovrebbe impegnarsi in allenamento a meno che non abbia problemi di qualsiasi natura.

Prima era toccato ad Allan, poi a Lozano, poi a Mario Rui e a Ghoulam, messi in disparte per rispetto del gruppo che ha regole chiare e ferree.
Spesso si parla di mentalità vincente, si invoca a gran voce la continuità, unica via maestra per conquistare i trofei.

Ecco è proprio a questo che sta lavorando Gattuso dovrebbero esserne tutti consapevoli e grati.

Chucky, Chucky!
Quante volte lo abbiamo sentito chiamare dal suo mister in questi stadi orribilmente vuoti nei quali rimbombano solo le voci dei protagonisti?
Gattuso ha dedicato molto tempo al messicano che ha capito, si è impegnato e ora gode dei risultati. Chi capisce, gioisce.

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