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Sarri, Hamšík, Insigne e la sosta invernale vista con occhi diversi

Pareri discordanti fra il mister e due dei suoi campioni sul prossimo stop del campionato.

Crotone, Atalanta ed Hellas Verona. Tre gare in 8 giorni fra Serie A e Coppa Italia e poi il Napoli si fermerà per una settimana, come tutto il campionato di massima serie il giorno dell’Epifania, fino al ritorno in campo il 21 a Bergamo.
Una sola domenica di stop che però proprio non piace a Maurizio Sarri, che non ne ha fatto mai mistero anche nelle sue ultime dichiarazioni post-Sampdoria: “Fosse per me avrei giocato sempre nei giorni festivi per dare alla gente la possibilità di godersi il calcio, l’AIC fa tante storie per una settimana di ferie ma non pensa al numero di partite consecutive che devono fare i calciatori alzando il rischio infortuni. Non capisco perché il calcio deve fermarsi per una settimana di fila, nessuno sport lo fa. I ragazzi torneranno a casa e non so come li ritroverò dopo le vacanze”.

Di parere totalmente opposto Marek Hamšík che – forse abituato a giocare sempre (impiegato da titolare in 26 gare ufficiali su 27) – non si fermerebbe neppure dopo queste feste, come ha ribadito nelle scorse ore: “Non mi fermerei mai,  giocherei sempre perchè inoltre penso che dopo la sosta sia sempre molto dura ripartire”.
Anche Lorenzo Insigne, ha parlato di sosta nella recente intervista: “Non vorrei fermarmi, giocherei ogni giorno. Giocare durante le feste è una cosa nuova per tutti noi, serve concentrazione per restare al primo posto. Sarri non era tanto d’accordo sulla settimana di riposo, voleva spezzarla e fare tre e quattro giorni con un giorno di allenamento in mezzo, poi ci siamo accordati per 7 giorni consecutivi soprattutto per i calciatori sudamericani che vogliono tornare dai propri cari”.

Ma chi ha ragione fra i tre? forse tutti guardando la situazione dal loro punto di vista. La settimana di sosta divisa in 2 tronconi avrebbe accontentato il tecnico, ma il volere (forse eccessivo dato il lavoro ben retribuito) dei sudamericani ha avuto la meglio, e davanti alla coesione e la serenità del gruppo non c’è allenamento in più che tenga. Uniti verso un unico obiettivo.

 

 

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