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Screzi, polemiche, scandali: come si arriva a Napoli-Juve

Sotto l’aspetto fisico, la fatica è all’incirca la stessa: sin qui, entrambe hanno disputato lo stesso numero di partite stagionali, se si fa eccezione per la finale di Supercoppa Italiana, giocata e persa dalla Juve prima di Natale.

Piuttosto, quante energie nervose hanno speso Napoli e Juventus prima di arrivare a questo doppio importante appuntamento? Quali le controversie, i malumori, i dissidi interni che si sono avvicendati nelle due formazioni, al di fuori del campo?

L’universo calcio, si sa, soprattutto quello fatto e vissuto a certi livelli, non è mai circoscritto solamente ai 90 minuti ed oltre di una singola partita. Riesce a far parlare di sè sempre e comunque, persino a ‘bocce ferme’, o a campionato interrotto per gli impegni delle nazionali: acque mai quiete, un mare in perenne tempesta, neanche quando sembra aver ripreso il suo sonno bruscamente interrotto. E non è solo ‘colpa’ del ‘can-can’ mediatico: i cosiddetti ‘casi’ li creano i protagonisti; chi li racconta può al massimo alimentarli.

Napoli e Juve, da questo punto di vista, non si sono fatte mancare quasi niente.

Non ultimo è l’esempio del ‘fuggitivo’ Barzagli, che lascia il ritiro dell’Italia ma poi si fa beccare in un locale della riviera romagnola. E i presunti “motivi personali”? Evidentemente – passateci la battuta -, era ‘febbre del sabato sera’. Andando a ritroso, va forse ancora peggio al compagno di reparto, Bonucci, reo di un feroce ‘litigio’ col tecnico Allegri: volano parole grosse, che fanno tremare lo spogliatoio dello ‘Stadium’; Leonardo aveva persino pensato all’addio. Ma il fulmine, non proprio a ciel sereno – guarda caso quello bianconero è sempre un pò ombroso -, scoppia con la notizia delle infiltrazioni della ‘Ndrangheta nella curva juventina e dei (documentati) rapporti tra alcuni dirigenti – tra cui il Presidente Agnelli – ed esponenti malavitosi.

Veniamo al Napoli. Dopo un periodo di tregua coinciso con l’esplosione – per certi versi inattesa a vedere i numeri -, di Mertens nel ruolo di centravanti, è stato proprio il belga a scuotere ultimamente l’ambiente: le frizioni con la moglie rappresenterebbero uno dei motivi del possibile addio a giugno; tuttavia, con ogni probabilità, i problemi principali restano il difficoltoso prolungamento di contratto e la ‘tentazione Cina’, con il club di Fabio Cannavaro pronto a lusingarlo con il ‘contratto della vita’. L’atavica questione dei diritti d’immagine e l’enorme distanza tra domanda ed offerta sull’ingaggio, tengono invece un altro azzurro, Insigne, sulle spine. Alla luce delle ultime prestazioni, Lorenzo sembra essere diventato il leader del gruppo e chiede uno sforzo economico a De Laurentiis. Il Presidente, però, è impegnato a districarsi anche su un altro fronte. C’è da ricucire, infatti, il rapporto con Sarri. La sfuriata del patron, dopo la storica notte di Madrid, non avrà fatto certamente piacere al tecnico. Che procede per la propria strada e non digerisce le sue intrusioni nelle faccende ‘di campo’. Sarri è un tipo ‘vintage’: a suo modo di vedere le cose, le circostanze tecnico-tattiche devono rimanere appannaggio dell’allenatore.

Queste allora le premesse di un doppio Napoli-Juve da capogiro. Ma, ne siamo certi, siamo solo all’antipasto…

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