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FIGC, Abodi è l’uomo giusto? L’AIA potrebbe risentire di un eventuale cambiamento?

È testa a testa tra Tavecchio e Abodi.

In questi giorni tiene banco la questione relativa al nuovo presidente della FIGC. Sarà testa a testa tra il presidente uscente, Carlo Tavecchio, che punta alla riconferma, e Andrea Abodi, che si è dimesso dal ruolo di presidente della Lega Serie B per tentare la scalata alla Federazione.

Per Abodi, un lavoro ottimale alla guida della cadetteria, per la quale ha messo in atto parecchi provvedimenti degni di nota: basti pensare al salary cap, al marketing associativo, al progetto “B futura”. Il salary cap fu introdotto nella stagione 2013/2014, dopo che, nella stagione precedente, la Serie B aveva generato una perdita di 50 milioni: Abodi impose così un massimo salariale di 150 mila euro per spese fisse e variabili, che è riuscito a risanare la perdita economica.

Il marketing associativo è, invece, un progetto (chiamato B club) con il quale la Lega stipulava contratti di sponsorizzazione con partner che intendono investire in un torneo e ad apparire come sponsor. L’accordo è stato trovato, per 4 anni, con RCS Sport, e garantirà un’entrata di 24 milioni.

Con “B futura”, inoltre, Abodi ha voluto promuovere la realizzazione di stadi nuovi, ecocompatibili e tecnologici. E in questo ambito si sono già mossi Pescara, Cagliari, Crotone (quest’anno tutte e tre in Serie A), Avellino, Vicenza e Bassano del Grappa. Tutti provvedimenti che hanno portato l’indebitamento della Serie B a calare di quasi 200 milioni.

E Abodi vorrebbe proporre provvedimenti del genere anche in Serie A, portando una ventata di aria nuova. Sostituendo Tavecchio che ha fallito nella riforma dei campionati, che era la sua grande promessa. Gli schieramenti sembrano essere delineati: Abodi potrà contare sull’appoggio della “sua” Serie B (nella quale però Lotito è riuscito a rosicchiare i voti di 5-6 squadre per il suo amico Tavecchio), della nuova Lega Pro di Gabriele Gravina e dell’Associazione Italiana Calciatori, il cui presidente, Damiano Tommasi, è convinto che il nuovo candidato saprà dare una svolta importante, dicendosi invece deluso da Renzo Ulivieri, presidente del sindacato degli allenatori.

Ulivieri, infatti, ha già confermato l’appoggio a Tavecchio, così come il presidente della Lega dilettanti Cosimo Sibilia. E anche gran parte della Lega di A sembra schierata a favore di una rielezione di Tavecchio.

È incerta, però, la posizione degli arbitri: Marcello Nicchi è uno spettatore interessatissimo al testa a testa tra i due candidati. Un’eventuale elezione di Abodi potrebbe metterne in discussione la leadership. Non è, infatti, da escludere, nel caso in cui Abodi dovesse diventare presidente, l’ipotesi di una sostituzione al vertice dell’AIA (Associazione Italiana Arbitri). Decideranno di seguire i poteri forti? Da questo punto di vista, fanno riflettere le dichiarazioni di Andrea Agnelli, che ha ammesso implicitamente di preferire Tavecchio, nonostante lo avesse definito “impresentabile” quando lottava per la carica con Albertini.

Ma gli arbitri potrebbero anche schierarsi contro il presidente uscente, come già fatto 2 anni e mezzo fa: all’epoca infatti l’AIA prese posizione, parteggiando per lo sconfitto Albertini. Ribaltone nel calcio italiano? Lo scopriremo il 6 marzo…

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