Editoriale

Il Napoli ha bisogno di ritrovare manovra e giro palla, le sue armi migliori oggi spuntate dalle assenze

Sapevamo tutti che era un momento complicato, la famigerata tempesta che si è abbattuta sulla squadra ha frenato di colpo un bolide.

Il contraccolpo è stato pesante, un vero e proprio colpo di frusta. La buona volontà non manca, l’impegno pure e ci sono anche stati risultati importanti e prestazioni gagliarde ma ora le assenze sono troppe.

Il Napoli ha una costruzione di gioco fatta di qualità e giro palla, per quale servono, però, gli interpreti, se non hai i calciatori, fai un altro sport. Nel complesso, la prestazione contro l’Empoli è stata poco incisiva, tanti tiri ma pochi pericolosi, manovra prevedibile e, nel primo tempo, anche discontinua. Poi, la sfortuna nel prendere un gol su carambola ma anche quella fa parte del caso che determina tanto.

Nella settimana che porterà a San Siro, c’è solo l’obiettivo di recuperare la condizione di tanti già considerati abili ma lontani dall’essere al meglio: Demme, Politano, Insigne, Anguissa. Più difficile, ritrovare gli infortunati in attesa di capire la situazione di Elmas e come si riprenderà Zielinski.

Quelli che non ha bisogno di essere recuperati, invece, sono i tifosi, encomiabili anche nell’ultima partita, loro ci sono e stanno bene e chiedono alla squadra di non mollare. Dal presente, al futuro che oggi appare abbastanza lontano
ma prima o poi arriva.

Il Napoli ritrova il Barcellona, era nell’aria, un cerchio che di chiude, speriamo, per sempre. L’ultima sfida fu interrotta causa pandemia e poi andò come sappiamo.

Ora ritornano e saranno giorni di bel calcio ma prima di allora ce ne saranno di partite da giocare, di chilometri da fare, di esultanze e imprecazioni da urlare, insomma, sogni da inseguire.

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